martedì 17 marzo 2009

Attacchi di panico: cosa sono (DA RIZA)

Il disturbo da attacchi di panico (DAP) si manifesta con episodi intensi di ansia, della durata di 15-30 minuti di estrema apprensione e forte disagio. I sintomi degli attacchi di panico sono: senso di soffocamento e di costrizione al petto, palpitazioni, sudorazione, tremori, brividi o vampate di calore, formicolio agli arti, senso di instabilità, angoscia e paura di impazzire, paura di perdere il controllo o di morire. Ma perchè arrivano gli attachi di panico?

La spiegazione psicosomatica degli attacchi di panico

Gli attacchi di panico sono come delle onde d’urto prodotte dal nostro corpo per rompere una maschera che indossiamo ma che non ci rappresenta, e per farci scoprire chi siamo veramente. L'irruzione degli attacchi di panico è infatti preceduta dal tentativo, da parte nostra, di soffocare le parti più intime di noi stessi e di non permettere ad esse di emergere.

Simbolicamente sospeso tra vita e morte, chi soffre di attacchi di panico non riesce mai a "venire alla luce". Tra i sintomi, non a caso, vi è la paura di morire. E’ un po’ come se avessimo a disposizione tante vite, ma non riuscissimo mai a sfruttarle... Proprio questa dovrebbe essere la domanda da porsi in presenza degli attacchi di panico: «Oggi, con questa crisi, che vita sto ricacciando indietro? Cosa mi sto perdendo e cosa vogliono segnalarmi con tanta intensità gli attacchi di panico?».
Chi è più a rischio per gli attacchi di panico

Gli attacchi di panico colpiscono generalmente le persone che, impegnate nella recita del loro ruolo, non vogliono ammettere a sé stesse di poter vivere delle vite alternative. Cieche e sorde ad ogni sollecitazione, esse preferiscono rinunciare. Ma tale rinuncia è praticamente impossibile, come dimostrano proprio gli attacchi di panico, che usano un metodo estremo per comunicare un messaggio fondamentale: «Attento, tu non sei Quello! Tu non sei, o non sei più, o non sei mai stato quel personaggio che stai recitando!». Il mancato ascolto delle esigenze più profonde, finisce per affamare la propria anima, la quale chiede così di essere nutrita di esperienze e di un senso dell’esistenza.

La vita può essere concepita come una forza che dall’interno ci rinnova continuamente, un’onda feconda, profonda, che genera sempre nuovi modi di essere: chi soffre di disturbo da attacchi di panico, resiste strenuamente a questo “parto” ciclico, lo respinge con ostinazione, con il risultato di soffocare la sua vera natura. Ecco da dove nascono l’angoscia e la paura di impazzire.

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